Una piccola nuova serie di puntate, dedicate a un tema a me sempre caro, il rapporto con gli operatori sanitari, croce e delizia di tanti miei scritti su questa piattaforma di blogging, e anche in questo specifico caso non posso fare a meno di sottolineare diverse cazzate che i nostri bravi e valenti operatori sanitari hanno purtroppo fatto, in diversi tempi e a più riprese...
Questa querelle si esaurisce, per fortuna, alcuni giorni fa, quando tutto sembra essere ritornato come prima, all'origine, quando le cose andavano bene, per il verso giusto, andiamo con i fatti...
Siamo in un'altra regione, gli accadimenti non riguardano direttamente la mia famiglia, bensì chi incorre in comportamenti alquanto discutibili è inizialmente un medico di base, che ha avuto grande responsabilità e si è macchiato di immensa superficialità...
Un uomo sta male, non è a posto fisicamente parlando, mangia poco, vomita spesso, va poco di corpo, anche a livello di aria produce poco o quasi nulla, non ha appetito e qualche linea di febbre, questo medico di base, al quale logicamente questa persona si affida, liquida sommariamente il tutto con un'influenza e nulla di più, dicendo che era in giro un virus che aveva una manifestazione analoga, ma la madre di quest'uomo non è tranquilla, non si sente a posto, non si fida della diagnosi di quel dottore, e inizia a parlare a suo figlio dicendogli che c'è qualcosa che non va, secondo lei il medico non ha capito nulla e che bisogna andare al pronto soccorso...
L'uomo ribadisce il concetto che la madre fa un po' la caccia alle streghe, che è fissata, che se il medico di base ha detto che è un'influenza sarà senz'altro un'influenza, ma la madre nulla, sempre più risaputa, sempre più convinta del fatto suo, insiste e insiste finché il figlio cede a tutte quelle insistenze, e acconsente a farsi accompagnare al pronto soccorso...
Mai scelta si rivelò più azzeccata, viene subito preso in carico dal personale del pronto soccorso, e immediatamente viene attivata una procedura di assoluta urgenza, in quanto viene operato per diverticoli e gli viene letteralmente salvata la vita, perché se avesse atteso ancora avrebbe rischiato addirittura di morire, altro che influenza...
L'intervento va a buon fine, tutto a posto, tutto sistemato, ma un problema c'è, niente affatto trascurabile, o almeno non lo è per chi come quell'uomo vi è assoggettato, come conseguenza di tutta quella urgenza, di tutto quell'intervento estremo c'è apposizione di un sacchetto, una deviazione dell'ultimo tratto intestinale, con il posizionamento di un sacchetto per le feci...
Adesso, che per questi signori della sanità sia tutto normale, tutto scontato, tutto tollerabile, è vero fino a un certo punto, certo che se la prospettiva dalla quale si guarda il tutto è quella della salvezza della vita di quest'uomo, un sacchetto per le feci è poca cosa, ma se al contrario si osserva il punto di vista di chi è condizionato a portarselo a spasso, allora le cose cambiano radicalmente, e non di poco...
Passano i mesi, uno, due, tre, più mesi, e il sacchetto è sempre lì, a ricordare tutto quello che è successo, tutto il casino che c'è stato, sembrava che questa castrante condizione dovesse finire subito dopo l'estate, che finalmente potesse ritornare alla normalità, a una vita senza più quel pesante fardello da portare a spasso, invece nulla, si inizia il triste sport del rimando...
Continua...