Il cervello di Filippo lavorava in continuazione, non aveva pace, perché non era contento, non era a posto, sentiva che gli mancava qualcosa, che le cose erano cambiate da tempo, che quel rapporto per il quale aveva così duramente lottato forse non era tutto quel bello che ci si sarebbe aspettati, ma andava avanti, in certi giorni come per inerzia, appoggiando uno dopo l'altro i piedi per terra e avanzando nella sua vita più per abitudine che per reale voglia o vitalità, pochi problemi all'orizzonte, unica nota veramente positiva, per il quale, dal punto di vista sentimentale, emozionale, affettivo, avvertiva in certi periodi una pochezza quasi assoluta, soffriva di solitudine, ecco il male che più lo affliggeva, anche se era una persona che viveva una relazione più o meno pienamente, più o meno pienamente gli mancavano delle cose, degli aspetti, delle situazioni, senza le quali non si sentiva più appagato come agli inizi di quel rapporto...
Ogni tanto si faceva strada la voglia di evadere, di scappare via, almeno con la fantasia, Filippo si ritrovava a fantasticare scenari ben diversi da quelli che stava realmente vivendo, si era pure dedicato alla difficile specialità di coltivare amicizie, anche intime, a distanza, con signore con le quali in un paio di casi aveva stretto rapporti abbastanza confidenziali, al punto tale che c'era stato un approccio diretto vero e proprio, dopo un certo grado di conoscenza, che non aveva scaturito altro che messaggi, battute, alcune videochiamate, in cui si era quasi abbozzato una specie di sesso virtuale, abbastanza appagante anche se la persona con la quale lo aveva fatto si era rivelata non proprio idilliaca, era contento di aver perso i contatti con lei, perché non riusciva a spiegarsi bene la motivazione ma non era perfettamente a piombo, nel senso che le mancavano qualche lunedì, e pure martedì, mercoledì, ecc. ecc....
Si stava rassegnando a quel tran-tran tutt'altro che esaltante, a quello svegliarsi la mattina senza aver voglia di fare nulla, quando ricevette un messaggio, apparentemente innocuo, da parte di una signora, della quale ricordava perfettamente il sorriso, sereno e solare, gli aveva scritto che un'altra persona a lui non gradita per qualche tempo non avrebbe frequentato un tal circolo, in cui lui ogni tanto andava a fare una cappatina, insieme alla sua compagna, così, per puro caso, iniziò quasi per gioco a inviare, prontamente ricambiato, dei messaggi con questa donna, con il solo scopo, almeno inizialmente, di stabilire un contatto che non fosse unicamente formale e asettico, voleva qualcosa di più, si sentiva ispirato da quel carattere tranquillo e piacevole, come vagamente attratto, al punto tale che decise, a scanso di equivoci, di chiederle se avesse un servizio di messaggistica diverso dal tradizionale, alla sua risposta affermativa chiese ulteriormente se le fosse dispiaciuto di passare a quell'altro sistema, risposta affermativa e si ritrovarono in un ambiente virtuale più confortevole per Filippo, che aveva già collaudato in precedenza con le passate esperienze, in modo tale che se la sua compagna, più o meno inavvertitamente, avesse preso in mano il suo smartphone avrebbe avuto una grande difficoltà a rinvenire quella servizio di messaggistica e di conseguenza quella chat...
Continua...