Potrò sembrare anche scontato, ma certamente l'emozione più bella della mia vita è stata la nascita delle mie 2 figlie, cercherò di fare un discorso di carattere generale, in quanto non voglio fare torto a nessuna delle due, anche se qualche specifico riferimento lo farò, probabilmente l'emozione un attimo, ma appena appena, più grande è stata la nascita della mia 1° figlia, ma semplicemente per il fatto che è stata la 1°, e tutto è andato bene, a differenza di quanto purtroppo è accaduto per la mia secondogenita, dove ci sono state delle complicanze durante il parto che si sono riflesse in problemi che la mia piccola (si fa per dire, perché ha 28 anni, ma rimarrà la mia piccola per sempre) si porterà dietro per tutta la vita, ma andiamo avanti, il tema odierno è l'emozione più bella della mia vita, e confermo il fatto che sono loro, anche se dal punto di vista della mia paternità possono muovermi degli grossi appunti, per come mi sono comportato in passato, per come mi sto comportando e per come mi comporterò in futuro, ma sono certo che entrambe mi voglio un bene dell'anima, nonostante tutto, perché il vincolo di sangue non si affatto allentato tra noi...
Ricordo perfettamente il momento del parto di entrambe, con tutto quello che è accaduto nonostante siano passati per me ormai una trentina d'anni, anno più anno meno, da quei momenti così intensi e profondi, sono entrato in tutti e due i casi dentro la sala parto, per vivere il più intensamente possibile la profondissima emozione di diventare padre, esperienza che consiglio a tutti i futuri padri, perché sono istanti, minuti, ore che non ha senso non passare al fianco della persona amata in quel momento (sono divorziato) e non essere al suo fianco in quel delicato periodo della nascita vera e propria sarebbe stato un vero sbaglio, e di sbagli ne ho fatti tanti nella mia vita, ma quello no, ero lì, in tutti e due i casi, per dare il mio modesto contributo e supporto, a dire il vero, voglio chiudere questo mio breve racconto con un aneddoto, tanto per cambiare per raccontare quanto possano essere imbecilli le persone, in questo caso le infermiere della sala parto presenti al momento della nascita della mia primogenita...
Entro in sala parto, all'epoca ti facevano sistemare alle spalle della madre, con la classica frase del cazzo...
"Si metta lì, e si ricordi che noi curiamo lei (la madre), veda di non svenire, perché noi non la consideriamo proprio...", con quell'aria da cazzo, di superiorità, come se l'uomo fosse una bestia inferiore, non perfettamente in grado di gestire queste emozioni, ma non c'era problema, annotata nel registro delle testedicazzo l'infermiera in questione, che doveva pregare di non combinare nulla di strano, altrimenti l'avrei asfaltata a dovere, e il destino volle proprio che, nella fase finale del parto, la madre delle mie figlie fosse spossata, stanca per le spinte espulsive che aveva già dato, e proprio quell'infermiera a dire...
"Su, forza, coraggio, non cedere proprio adesso, non calare le spinte sul più bello, stringi i denti e spingi, avanti..."
Ho guardato come fosse sistemata la mia ex-moglie, era scivolata giù dal lettino, aveva il culo di fuori dal profilo, doveva essere risistemata perché rischiava addirittura di cadere, l'occasione della vendetta...
"Ma D.. P.... allora, ma come cazzo siete messe?? Non vedete che ha il culo di fuori dal lettino? Muovetevi voi, imbecilli che non siete altro, invece che fare delle battute del cazzo a me, sveglia, tiratela su, sistematela per bene, in modo che possa fare ste cazzo di ultime spinte, SVEGLIA!!!"
E' stato un attimo, come due missili l'hanno tirata su di una trentina di centimetri almeno, e come guardavano in basso quando incrociavano per sbaglio il mio sguardo...
Di ricordi intensi, emozionanti, al punto in cui è arrivata la mia vita ne ho logicamente anche altri, ma la paternità vince su tutto...