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RE: Siamo arrivati a questo punto... - 77° parte

in Olio di Balenalast month

Si cara @pousinha, ovviamente è così. Ma ciò non fa altro che avvalorare che gli Stati sono ladri vampiri e devono semplicemente esser abbattuti.

P.s.: approfitto per dirti, visto che la repressione delle crittovalute sta cominciando anche altrove e non solo in Brasile? In Italia propongono l'abominio del 42% sul capital gain ottenuto al momento della vendita. Ma in Danimarca hanno rilanciato: il 42% sul guadagno anche solo ipotetico, anche nel caso si mantengano le critto senza venderle. Vedrai che pian piano arriveranno a vietarle del tutto o de facto (rendendo oneroso tenerle).

Un recente report di un centro studi per conto della FED ha concluso affermando che le crittovalute devono esser vietate o ipertassate, altrimenti il debito pubblico USA è insostenibile. Un altro report della BCE invece conclude dicendo che le crittovalute sono schemi Ponzi, cioè attualmente illegale, che funzionano solo a danno di chi non le usa, quindi il passo per giustificare interventi di divieti oramai è brevissimo: come si fa a non voler tutelare chi non le usa punendo chi come noi invece vuol usarle?

Stanno preparando la guerra, che funzionerà da reset, per azzerare il crollo finanziario individuando un comodo capro espiatorio, ma non possono farla con il rischio di far impoverire solo chi si affida a loro ed arricchire proprio chi non ha fiducia in loro.

Sort:  

Eppure mi sembrava che proprio gli USA fossero un paese crypto-friendly🤔. Vedo i miei colleghi gringos dei forum finanziari paganti che ne fanno uso a briglia sciolta, mi pare tanto quanto i filippini e i venezuelani (a dispetto della dittatura di Maduro, in Venezuela sono mooolto più liberi di guadagnare online come diamine gli pare meglio, senza che il governo o il fisco venezuelano li assilli con mastodontica burocrazia per rendergli di fatto impossibile offrire servizi dietro pagamento a persone giuridiche extraterritoriali come invece avviene qui). Ecco, trovo che il Venezuela, a dispetto di tutti i difetti immaginabili, sia un buon paese per chi arriva da fuori. Inoltre l'età pensionabile è la stessa italiana degli anni ottanta, figuriamoci, con possibilità di calare di ulteriori 5 anni (Maduro aveva intenzione di mandare in pensione gli uomini a 55 e le donne a 50, dunque puoi immaginarti quanto mi senta immensamente cretina e deficiente per essere andata a vivere nel paese del disordine).
La questione della tassazione in Italia del 42% la conoscevo, dato che una cara amica che amministra il cugino si premura sempre di informare la comunità delle ultime novità non appena sfornate, ma c'è già in atto la raccolta firme per abbattere la proposta, quindi potrebbe pure non passare.
Quanto alla Danimarca, paese di cultura somigliante a quella Norvegese, c'è una logica sul divieto di fatto delle cripto. La stessa cugina Norvegia qualche anno fa incitava proprio il parlamento di Bruxelles a imporre divieti perchè il mining inquina e loro devono essere green. Ma finanche il ban delle cripto in tutta la Scandinavia non farà nemmeno il solletico ai popoli nordici, perchè a differenza del resto del mondo, eccettuati i paesi oceanici e l'estremo nord America, non hanno la benchè minima necessità di guadagnare un solo centesimo in bitcoin, altcoin, NFT e memecoin. Il tasso di disoccupazione in quei paesi è perfino più basso del Canada e dell'Australia, se non addirittura a quota zero. E gli stipendi non sono i salari indegni portoghesi e di svariate professioni e mansioni italiane o spagnole. E anche se l'età pensionabile danese è già di 71 anni, scommetterei il collo su una ghigliottina (sicuro che non lo perdo🤣) che lavorare in Danimarca (o in Norvegia) alla terza età non ha nulla a che vedere con gli infami ambienti lavorativi tossici delle regioni viziose italiane. Quindi si, gli scandinavi sono assolutamente in grado di vivere senza le criptomonete e pure di lavorare in tarda età. Impossibile fare il paragone con le figure corrispondenti in Italia, Spagna, ma forse pure Albania, che se alla fine le riesce di entrare in UE, anch'essa si vedrà imposto da Bruxelles il pensionamento a 70 anni minimo (così come nel resto del sud Europa, non lo vedo un grande affare perchè l'Albania non è la Danimarca, pur con tutta la buona volontà).

Al momento gli USA sono, diciamo così, cryptofriendly per alcune crittovalute e per pochi exchage (non credo ci sia bisogno di ricordare quanto accaduto con Binance ed il suo admin, che è appena uscito di galera), perché confidano di riuscire, con la forza a controllare e regolamentare il settore a loro vantaggio. Altri, che non hanno la loro forza, hanno capito già che hanno solo da perdere e quindi non meno friendly.

Ma il punto è che le pressioni in corso sono sempre maggiori. Perché su una cosa i report hanno non ragione ma una lapalissiana ragione: le crittovalute, quelle vere non tutte che non sarebbero da considerarsi neanche crittovalute, sono semplicemente MORTALI per lo Stato.

E' assolutamente vero che con le crittovalute in circolazione i debiti pubblici siano insostenibili, soprattutto nell'ottica attuale per cui con essi si dovranno finanziare le nuove imminenti guerre in cui vogliono infilarci.

E' assolutamente vero che le crittovalute arricchiscono chi le usa a danno di chi non le usa: questi ultimi si trovano, e si troveranno sempre più, in balia del vampirismo statale. I primi invece hanno qualche possibilità di sfuggirne: quindi gli Stati dovranno sempre più succhiare sangue a chi continua a fidarsi di loro.

Io però la leggo anche al contrario: se chi usa bitcoin si arricchisce chi obbliga le persone a non usarli? Secondo me leggendo fra le righe quel report è un'ottima pubblicità alle crittovalute, ripeto, solo a quelle vere.