Caro @mad-runner sono pienamente concorde con te: l'allarmismo ormai è l'unica forma di comunicazione che si conosce in certi frangenti, o anche che si conosca (e basta, senza aggiungere altro). Il tutto deriva dal dover fare audience piuttosto che avvisare, cercare di avere più click, più ascoltatori, più attenzione inutilmente, senza offrire effettivamente nulla in cambio. Poi magari ci sono le occasioni in cui sia utile, come negli ultimi giorni a Bologna o Genova, ma a quel punto tendiamo ad ignorare perché sopraffatti dalla sensazione di continua allerta.
Lo stesso discorso si applica al modo in cui danno le notizie, sfruttando i termini "terremoto" "tragedia" "catastrofe" ecc. in contesti in cui non ci azzeccano molto.
Sarà che l'ho vissuto il terremoto con continue scosse prima del grande evento per 6 mesi (quello sì che era allarmismo serio) per cui ogni volta che lo usano a sproposito mi ci incazzo proprio perché la mia attenzione viene catturata in un certo modo sentendo la parola, per poi capire che non ci entra un Casier!
Quello che temo di più è che non si potrà migliorare
Per il meteo io continuo a svegliarmi la mattina, aprire la finestra e lì decidere il tempo che fa!
!LOLZ !LUV !BEER !WINE !PGM !PIZZA