Ieri pomeriggio, sul tardi, stavo cazzeggiando sul computer, quando la mia compagna se ne esce con un noooo...
Quel timbro di voce non prometteva nulla di buono, quasi con timore se chiesi il perché di quel no, lei, in tutto rimando, mi dice...
"Non crederai mai a chi è morto..."*
Lei ancora va su Facebook, io sono fuori da tempo, ormai sono 6 anni abbondanti, per cui stava gironzolando su quel social quando ha letto un comunicato sintetico, riportante quel nome, che immediatamente non riconobbi, ma giusto per secondo per cui il cervello non parte immediatamente...
"Scusa...?!?! Ripeti che spero di non aver capito?? Chi sarebbe morto?!?!"
Avevo capito, eccome se avevo capito, ma mi sembrava impossibile quello che avevo appena sentito, era deceduto un uomo, o meglio, un ragazzo, perché era ancora giovanile nei comportamenti, nei ragionamenti, nelle movenze, un ragazzo dal cuore d'oro, davvero, non sono di quelli che rivalutano gratuitamente le persone dopo che sono morte, in quanto ritengo che lei, la crudele mietitrice, non abbia il potere di arrivare a modificare la mia personale valutazione al riguardo di una determinata persona, ma questo qui era davvero un carissimo ragazzo, che da sempre mi aveva dimostrato il suo attaccamento alla mia figura di commerciante di articoli sportivi, arrivando a comprare delle scarpe da me ben un paio d'anni dopo che avevo chiuso l'ultimo dei miei negozi, no, sto sbagliando, anche 4 anni dopo, è stata il podista che mi ha seguito più a lungo, quando ci incontravamo, soprattutto in occasione di un suo acquisto, era l'occasione per rinverdire i ricordi del passato, talmente lontano al punto tale che iniziavamo a perdere gli esatti contorni dei discorsi che facevamo, ma poco importava, spesso saltava fuori il nome di mio fratello, erano grandi amici da sempre, lui e mio fratello, anzi, a dire il vero, suo fratello e il mio erano un tutt'uno, al punto tale che insieme decisero di aprire un negozio di scarpe nel nostro garage, abilmente trasformato in un negozio di articoli sportivi, il 1° che mi ritrovai a gestire personalmente dopo la morte di mio fratello...
Adesso non ci sei più, un ictus, da quello che sono venuto a sapere, ti ha portato via da questa vita di merda, che tanto di merda non è, lo diventa quando è così profondamente ingiusta, perché togliere di mezzo un uomo, un ragazzo come Te, a soli 60 anni, non è giusto, lo scrivo un'altra volta, un po' esorcizzare questo problema, un altro per altri motivi, perché se è vero che lui aveva qualche mese in più dei 60 anni, io non sono troppo distante a questo traguardo, che continuo a ritenere come assolutamente scarso, 60 anni non sono nulla, la vita media di una persona di sesso maschile è di poco superiore agli 80 anni, e poi perché sempre le brave persone devi portare via, sempre quelli che *non farebbero mai del male alla classica mosca??
Ne ha, di persone di merda, da togliere di mezzo quello lassù (ammesso e non concesso che ci sia* effettivamente qualcosa nell'aldilà), che vada a pensare di rimuovere il classico bastardo pezzo di merda, magari colluso con la mafia o altro ancora, le persone buone, per cortesia, lasciale qui, da noi, 60 anni non si può lasciare questo mondo, no, non esiste, aveva ancora tante cose da dire e da fare, questo ragazzo, perché farlo morire, perché sottrarlo alle nostre cure e attenzioni, lasciando tutti quanti con espressioni di autentico stupore e sgomento...
Adesso ti lascio, amico mio, ti lascio andare, ma non per sempre perché continuerai a correre insieme a mio fratello, al nostro amico in comune, ma ogni tanto ti penserò, ti ricorderò, per la brava persona che sei sempre stato nella tua vita troppo breve, sì, perché 60 anni non sono nulla, ai giorni nostri, perché si vive comodamente per altri 20 e passa anni, a livello di aspettativa di vita, e allora perché dobbiamo piangerti prematuramente??
Vai lassù, in cielo, vai con lui, e mi raccomando, fate di non sparire definitivamente, quando arriverà il mio turno vorrei ritrovarvi a tutti e due, rispolvereremo i vecchi ricordi, e faremo l'ennesimo incrocio di esperienze, ma era presto, troppo tempo, per andare a fare un giro lassù, non lo dovevi fare, non dovevi far vincere quella malattia del cazzo che non so ancora dove tu possa averla presa, a livello genetico, dovevi stare ancora un po' con noi, con me, con altri tuoi amici, perché sei stata una carissima persona davvero...