Non so se quello che sto per scrivervi succede anche a voi, oppure è semplicemente il frutto della mia personale visione della vita, di un determinato aspetto che cercherò di illustrarvi in questo mio post, il fatto che vi sto per narrare è accaduto in data odierna, quando mi sono cimentato nella pulizia delle 4 scale del venerdì, questa era la settimana in cui ne avevo una in meno, la prossima saranno 5 in quanto 3 hanno cadenza bisettimanale e le ho divise, ma poco importa, alla luce di quanto sto per dire...
Non è stato facile per me lavorare oggi, sono reduce da un probabile virus intestinale che mi ha debilitato e non poco, ma già dalla giornata odierna inizio a vedere la luce fuori dal tunnel, complice il fatto che questa mattina ho avuto un piacevolissimo incontro mi ha condizionato positivamente il tutto, per cui a tempo debito ho incominciato le mie fatiche quotidiane, senza fretta, senza affanno, perché se provavo a viaggiare alla mia solita velocità di esecuzione dei lavori sarebbero stati autentici dolori, meglio usare una percentuale inferiore di potenza, per non affaticare irrimediabilmente un motore che è in fase di rilancio ma ancora non è perfetto, e così è stato, un piccolo ritardo nella 1° scala, un passaggio un pelo meno approfondito e profondo nella 2° scala, un sospiro di sollievo per la 3° scala, perché erano le prime 2 le più pesanti e difficili, la 3° e la 4° sono quasi un zuccherino, al confronto...
Raccolgo tutto l'occorrente per le pulizie e mi trasferisco nella palazzina limitrofa, la 3° e la 4° scala sono una a fianco dell'altra, faccio in tempo a sistemare le scope e le palette a terra, sto per iniziare a raccogliere le prime foglie della corte esterna, quando arriva la figlia dei proprietari di quella piccola palazzina, sono solamente due appartamenti in tutto, loro proprietari e un inquilino, mi saluta cordialmente come al solito, poi mi dice una frase...
"Sai, il babbo ci ha lasciati lunedì scorso, oggi c'è il funerale..."
Porca puttana, conosco quella famiglia da quasi 10 anni, da quando ho iniziato a fare le pulizie delle scale di quello stabile, tante, tantissime volte mi ha pagato lui stesso l'importo pattuito per quella mia prestazione, sapevo perfettamente che stava male, si vedeva, si intuiva dai profondi colpi di tosse che ogni tanto sentivo provenire dal suo appartamento, ma l'illusione della vista, o meglio, la mia personale illusione è derivante dal fatto che finché io pulisco quelle scale, alle persone che vivono in quelle abitazioni non capita mai nulla, perché è come se le vedessi da sempre e per sempre le continuerò a vedere, almeno finché pulisco quelle scale, non so fino a che punto sia stato in grado di spiegare questo concetto, ma in buona sostanza nella mia mente si crea una sorta di erronea immortalità per quelle persone, le ho sempre viste, ci ho sempre avuto a che fare, per cui devo continuare ad averci a che fare, nulla e nessuno potrà cambiare quelle consuetudini, invece non è proprio così, perché nel corso di questi anni ho già visto diverse persone perire, com'è inevitabile, ma quando a venir meno sono soggetti con i quali ho avuto un rapporto un po' più stretto come in questo specifico caso, allora il dispiacere arriva alle stelle, e ci rimango malissimo...
Non me la sono sentita di andare di sopra a fare le condoglianze alla moglie di questo signore, anche il rapporto con lei è quasi più stretto rispetto al defunto marito, sentivo dalla zona d'ingresso diverse voci provenire dal suo appartamento, questo pomeriggio si terrà il funerale, ho preso i miei attrezzi e mestamente me ne sono andato, dicendo alla figlia che avrei postdatato l'esecuzione della pulizia al sabato mattina prossimo venturo, ecco, dopodomani suonerò al campanello del suo appartamento, se sarà presente, in quel momento le farò le mie condoglianze, e certamente parleremo un po' di suo marito, alla fine della giostra è voluto campare come meglio gli pareva, quante volte ho scosso la testa mentre raccoglievo con la scopa le chicche delle sigarette che fumava, non c'era nulla da fare, con quel vizio è vissuto e quel vizio fino alla fine se l'è voluto tenere e custodire, ognuno di noi è libero di disporre della propria vita come meglio crede, io nei suoi panni mi sarei comportato in maniera differente, ma io non ho mai fumato e mai fumerò, per lui la cosa era ben diversa, era perfettamente conscio del fatto che non avrebbe dovuto fumare ma non resisteva a quella consolidata abitudine, in ogni caso, al di là di tutto, pace davvero all'anima sua, era una brava persona, lo si vedeva da come si comportava, da come mi accoglieva in casa sua quando mi pagava la mensilità delle pulizie delle scale, mi mancherà, e non poco, per diverse volte alzerò lo sguardo verso quella finestra, dove fino all'ultimo si affacciava per fumarsi le sue amate sigarette, e mi salutava con il mio nome, riposa in pace, caro distinto signore...