Elena si stava sbagliando, di brutto, al riguardo di quel rapporto, al quale inizialmente aveva dato scarsa fiducia ma che al contrario le stava riservando delle piacevoli sensazioni, i contatti, gli appuntamenti, i rapporti fra loro andarono via via intensificandosi, si vedevano mediamente un paio di volte a settimana, per un paio di ore, durante le quali era quasi automatico che facessero l'amore, sì, non erano semplici amanti, non scopavano grezzamente e meccanicamente, non era quello che alla fine di tutto quanto, alla classica quadratura del cerchio, cercavano da quella relazione, entrambi ci mettevano di più, entrambi mettevano del sentimento, in ogni approccio amoroso che avevano, non c'era solo sesso, il sentimento era tangibile e permeava ogni loro gesto, ogni loro movimento, ogni loro azione, quando non si vedevano si scrivevano, se potevano si telefonavano, si cercavano in continuazione, mattina, pranzo, cena, sera, notte, non c'era un orario prefissato, se non il buongiorno di mattina e la buonanotte di sera, ma il tutto condito, se possibile, da una serie infinita di messaggi, di frasi, di comunicazioni, dense di emozioni, di affetto, di intese, di racconti, di tutto quello che passava loro per la testa, si raccontavano praticamente ogni cosa passasse per la testa, e i minuti volavano, le ore pure, si ritrovavano a volte a notte fonda che erano trascorse ore e ore dal primo messaggio di quella serata, il tempo stesso sembrava dilatarsi quando erano distanti, quando non erano in contatto, mentre quando erano insieme, in qualsiasi maniera e in qualsiasi forma, il tempo si smaterializzava, letteralmente volava e scivolava via dalle loro mani, erano felici, erano contenti, si sentivano bene, talmente bene che ben presto iniziarono a circolare idee sul loro futuro, Elena era libera, Filippo no, se si erano incontrati, se si erano conosciuti, anche intimamente, se il loro rapporto era cresciuto, si era rafforzato e consolidato così tanto in così breve tempo era dovuto al fatto che c'era dello spazio, c'erano dei vuoti, profondi, nella vita sentimentale di Filippo, che Elena stava meravigliosamente colmando, la donna era dolce, appassionata, gradevole, accattivante, tenera, passionale, disponibile, sensuale, lei stessa si stupiva di quanto potesse essere andato avanti quel rapporto nato così, quasi per caso, per forte volontà di Filippo, e lo ringraziava costantemente per averla cercata, per essersi fatto avanti, per aver insistito, per non aver desistito, ma la replica di Filippo era sempre dettata da un amore che non pensava neanche lui potesse essere così forte e grande...
"Cara Cucciolotta, Tu mi ringrazi, perché ho continuato a pressarti, per avere una possibilità concreta di incontrarci, per darmi una chance di un momento intimo tra noi, ma io non sono da meno, perché Tu mi stai regalando tanto, ma talmente tanto che non ne hai neanche un'idea, Tu sei ovunque, nel mio cuore, nella mia mente, nei miei pensieri, nelle mie azioni, al punto tale che ogni tanto mi sento dire dove ho effettivamente la testa, la risposta non la posso fornire, perché spesso questa domanda mi viene fatta dalla mia compagna, ho la testa a noi, ai nostri momenti, a quello che stiamo vivendo, che sta diventando talmente grande da divenire molto difficile da contenere e comprimere unicamente nel nostro cervello e nei nostri cuori, perché l'amore che è nato, oltre ogni mia più rosea previsione, è intenso e profondo, parte direttamente dal nostro cuore, perché ognuno è entrato nell'altrui cassa toracica, laggiù in fondo, dove ci sono i sentimenti più intimi e puri..."
Continua...