Va bene lo stesso se rispondo io nel frattempo?
Purtroppo il mondo delle finanze cripto, trattandosi di mercati finanziari troppo assimilabili agli stocks, è intrinsecamente caratterizzato da un livello alto di rischio. E non esiste la palla magica per prevedere il futuro (le predizioni riguardanti bitcoin e compagnia bella tengono in conto i possibili scenari che si basano sugli eventi passati e presenti, ma per gli scenari futuri...nessuna garanzia, purtroppo). Diciamo che può succedere tutto come niente e finchè resteremo in questo mondaccio decaduto, sappiamo che le catastrofi prima o poi arriveranno. Soltanto che non sappiamo il quando (si dice che sappiamo il se) e spesso e ben volentieri neppure il dove (ma a causa della globalizzazione, il dove ha ripercussioni pure tra le ignare oasi di siesta). Chi di noi avrebbe mai previsto l'arrivo del COVID soltanto nel novembre 2019? Chiunque avesse appena inaugurato un hotel, un B&B o un ristorante, nel novembre 2019, avrebbe mai aperto, se avesse potuto prevedere una pandemia che ha mandato in fallimento fin troppi imprenditori? D'altra parte, c'è pure da riguardare il fatto che se subordiniamo qualsiasi iniziativa al timore di eventi catastrofici futuri, allora restiamo fermi come gli alberi (semmai qui il vero errore sarebbe più che altro fare il passo più lungo della gamba, del genere accendere un mutuo spropositato rispetto alle proprie finanza, squagliarsi l'intero ammontare dei risparmi di una vita in un progetto in un paese ideologicamente nemico dell'imprenditoria et similia, per la serie negli USA lo puoi fare, puoi ipotecarti pure l'osso del collo perchè sai che qualunque governo, fosse democratico o repubblicano, non taglierà mai le gambe all'iniziativa privata, ma se vivi in Italy te lo puoi scordare). In sè e per sè quanto all'accumulo su queste piattaforme, tra l'altro, ci sarebbero però due ulteriori aspetti da considerare:
1)dureranno a lungo? Vorrei davvero poter rispondere di si, ma nella mia stralunghissima esperienza di telelavoratrice (iniziata nel lontanissimo 2010, anche in alternanza o in contemporanea con l'impiego offline) rarissimamente ho visto qualsiasi sito durare oltre il fatidico prurito del settimo anno, come mi diverto a chiamarlo:
Insomma: sette anni al massimo e poi iniziano a fallire, a scrammare o peggio, proprio scammare. Ora, lo scam qui non ce lo vedo proprio, ma dato che di cripto si tratta, esiste l'ulteriore grivia n.
2)vale a dire la regolamentazione. Questo e quel governo può pur sempre bannare le cripto come hanno fatto la Bolivia e la Nigeria e quando per governo si intendono potentati quali l'UE, potrebbe darsi che nemmeno il P2P al quale si affidano i nigeriani da circa 3 anni oramai sarà possibile (in Bolivia infatti non si fa, fino a dove ne so, dato che nelle latine lande quanto a burocrazia non si scherza peggio che in Germania e non so bene se c'è pure la galera per chi è sorpreso a trafficare con le cripto). In parole povere: il governo di turno vi lascerà godere queste somme o inizierà una persecuzione fiscale in stile hai fatto il blogger per tanti anni e dov'è stata la tua p. IVA? Perchè purtroppo l'attività di blogger è regolamentata in Europa tanto quanto in Mercosur (in Italia rientra tra i freela tout court con tanto di codice ATECO apposito) e se non formalizzata, nei fatti si starebbe lavorando illegalmente, quale che sia la moneta che si riceve in pagamento. Ora, finchè non incassate, ok, il fisco non vi guarderà. Se incassate briciole, non è la prassi che vi faccia le pulci. Non vi faranno le pulci per poche decine di euro al mese. Se però le decine diventeranno di migliaia, al momento di incassare...mmm...mmm...mmm...purtroppo non siamo nelle Filippine nè voi nè io (però la p. IVA del mio paese ce l'ho e sono infatti coperta per tutti gli incassi mensili che prelevo).
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